top of page

Ue: da Ppe no ad accordo con Paesi Africani, penalizza pesantemente il settore agrumicolo italiano

  • Red.
  • 14 set 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Strasburgo, 14 set. - Sull'accordo di partenariato economico fra Europa e Paesi Africani è un no forte quello che giunge dal gruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo, che in occasione del voto odierno a Strasburgo sottolinea le ragioni del voto contrario: "Respingere questa intesa non significa volere recintare l'Europa ad un modello commerciale chiuso, ma semmai attivare misure di valorizzazione dei prodotti locali per un rafforzamento della loro competitività: politiche che fino ad oggi sono state sacrificate da una visione di mercato priva di un principio di tutela". Lo afferma l'europarlamentare del Ppe Salvatore Cicu.

"È accaduto per l'olio tunisino, per i pomodori marocchini, ora si prosegue con la produzione agrumicola. Qui non si tratta di essere contro le economie del Sud del Mondo. Il nostro gruppo - spiega Cicu - ha nel suo DNA uno spirito di cooperazione transfrontaliera che non viene messo in alcun modo in discussione. Siamo per lo sradicamento dei sistemi di povertà, ma sempre nell'ottica di un'assistenza finanziaria che non sbilanci il posizionamento commerciale dei prodotti europei".

Non solo. Per la delegazione italiana l'accordo che oggi si vota "penalizza pesantemente il settore agrumicolo italiano. Basti pensare che se ad oggi è concesso il libero accesso delle arance sudafricane in tutto il territorio nazionale nel periodo compreso dal primo giugno al 15 ottobre, con l'introduzione della nuova intesa l’ingresso verrebbe dilatato fino al 30 novembre. Per di più, con una progressiva riduzione della tassazione, fino a completa abolizione nel 2025".

Uno scenario che evidentemente arrecherebbe significativi sconvolgimenti in uno mercato che oggi, in Italia, conta una produzione agrumicola di circa 150mila ettari, con oltre 80mila imprese e circa 3 milioni di tonnellate di prodotto l’anno. Tradotto in produttività si parla di 1,2 miliardi di euro pari al 2,4 per cento del valore della produzione agricola nazionale. In tutta Europa, oltre 500mila ettari e 10 milioni di tonnellate di prodotto.

"Andiamo incontro, dunque - prosegue Cicu -, ad una flessione che colpirebbe soprattutto i territori del Sud Italia, la Sicilia e la Sardegna in modo particolare, con pesanti conseguenze in termini di occupazione e di marketing, e forti rischi sul piano sanitario con lo spettro della fitopatia accentuato. Quella che si chiede - conclude l'eurodeputato sardo - non è una politica di chiusura, ma l'applicazione di una reciprocità commerciale che rafforzi il valore delle produzioni locali e il riflesso economico sui territori".

Comentários


Who's Behind The Blog
Recommanded Reading
Search By Tags
Follow "THIS JUST IN"
  • Facebook Basic Black
  • Twitter Basic Black
  • Black Google+ Icon
Dona con PayPal

Also Featured In

    Like what you read? Donate now and help me provide fresh news and analysis for my readers   

© 2023 by "This Just In". Proudly created with Wix.com

bottom of page