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Gal Anglona-Romangia, licenziato il Piano azione Locale 2014-20, ora passaggio alla Regione

  • Red.
  • 22 set 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Sassari, 22 set. - Il Gruppo di Azione Locale Anglona-Romangia, dopo un ciclo di 7 incontri, organizzati fra luglio e settembre nei Comuni di Ploaghe, Cargeghe, Nulvi, Osilo e Perfugas – sede di tre tappe del percorso compresa quella conclusiva – è stato definitivamente licenziato il Piano di Azione Locale 2014-'20 da presentare alla Regione Sardegna. Il Piano consentirà ai territori di Anglona e Romangia, e del comune di Osilo, di attingere a particolari e importanti risorse utili alla valorizzazione del territorio stesso, con particolare attenzione al settore agroalimentare e alla promozione del patrimonio culturale a fini turistici. Saranno inoltre concessi finanziamenti , con contributi di 50 mila euro per nuove attività (fondo perduto), alle startup più innovative.

E proprio al termine di questo lungo e produttivo percorso, i sindaci dei comuni coinvolti nel progetto, i soci privati e le Associazioni di categoria, hanno riconosciuto il grande valore del risultato raggiunto grazie alla precedente programmazione, un risultato certificato dalle importanti ricadute nel territorio. In occasione dell'incontro finale, l'Assemblea ha inoltre rinnovato il Cda Gal dando fiducia ancora una volta al presidente Gianfranco Satta e nominando vice presidente Carlo Soggiu, primo cittadino di Ploaghe. Per quanto concerne la componente privata e non istituzionale, sono stati Ermanno Mazzetti per la Coldiretti, l'ingegner Antonio Tortu, Bastianino Piredda (esperto nella lavorazione e trasformazione del latte e dei suoi derivati), Francesca Sanna, titolare di un agriturismo, e Domingo Dettori archeologo ed esperto conoscitore del territorio. Nella stessa seduta si è preso atto dell'ingresso, nella compagine sociale, del Comune di Ittiri nella persona del Sindaco Antonio Sau. In rappresentanza di una comunità attiva e dinamica che arricchirà il dibattito in termini propositivi.

«Abbiamo raggiunto un traguardo importante, lo abbiamo fatto assieme, ragionando di squadra con l'unico obiettivo di favorire lo sviluppo armonico del nostro territorio. Uno sviluppo che partendo dalla base sia foriero di ricchezza e di benessere per l'intera comunità dei paesi che ne fanno parte – ha sottolineati il rieletto presidente Gianfranco Satta -. Questa terra, la sua gente, le sue aziende, hanno grandi potenzialità. Le eccellenze non mancano e sappiamo che la Sardegna, intesa come regione e Istituzione, saprà apprezzare il percorso svolto in fase di analisi, studio e proposte. Abbiamo un tesoro da custodire e preservare, ma anche da mostrare all'esterno, perché unico, perché bellissimo».Un percorso partito con l'analisi del contesto, caratterizzato da elevata ruralità, bassa densità demografica (spopolamento ancora in corso e progressivo invecchiamento) e un'economia prevalentemente agricola attorno alla quale ruotano altre attività. Il mercato del lavoro e il livello formativo (istruzione) rappresentano una criticità con cui confrontarsi e i giovani sono prime vittime della situazione: non studiano, non cercano lavoro e non lavorano con cifre che superano sul territorio in questione le medie nazionali. A livello generale è stato riscontrato invece un aumento del numero di individui in cerca di occupazione, a causa dell'elevato tasso di disoccupazione.

Si è poi passati all'analisi del sostrato economico, catalogando le imprese in base alle loro caratteristiche e classificando i Paesi in base all'andamento dell'economica locale secondo vari parametri rappresentati in tabelle. Valutazione particolare è stata effettuata in rapporto al settore turistico: le risorse da valorizzare non mancano, ma l'offerta è risultata inadeguata, come del resto le strutture a sostegno della stessa. Enormi potenzialità rapportate a gravi punti di debolezza: bilancio da far quadrare e trasformare in positività attraverso la soddisfazione dei bisogni e delle esigenze, unitamente all'attivazione di azioni chiave frutto dello studio sopra citato e dell'approvazione dell'Istituzione regionale.

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