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Agricoltura: Sardegna, al via la raccolta del riso ‘Gioiello’ e per la prima volta in commercio in I

  • Red.
  • 23 set 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Lo prodce l'Azienda Agricola Passiu di Oristano che scommette in innovazione e sperimentazione

Oristano, 23 set. - E’ previsto per la prossima settimana l’inizio del raccolto del riso ‘Gioiello di Sardegna’, nell’Azienda Azienda Passiu di Oristano. Si tratta di una varietà di riso nata nel 2009 in una risaia dell’area di Valpometto, a Robbio, in Lombardia, e importata e sperimentata per la prima volta quest’anno in Sardegna e l’Azienda Passiu sarà la prima in Italia a proporre il riso ‘Gioiello’ in commercio.

Azienda a conduzione famigliare da diverse generazioni, dalla metà degli anni ’70 si è concentrata nella coltivazione del riso. Una novità per il territorio oristanese, storicamente dedito in prevalenza al grano. Temperature caldo-umide, terre fertili e l’abbondanza d’acqua erano l’ideale per colture risicole ben più diffuse nel centro-nord Italia. Si è deciso di tracciare una nuova strada. Specificità e ricerca della qualità hanno connotato il lavoro di oltre quarant’anni di storia agricola del Campidano oristanese e dell’Azienda Agricola Passiu che, in questa stagione 2016, sta sperimentando, per la prima volta in Sardegna, la qualità di riso “Gioiello”.

Si tratta di una varietà di riso nata nel 2009 in una risaia dell’area di Valpometto. Dal colore nero-viola e da caratteristiche proprie indistinguibili per aroma e per le proprietà organolettiche: peonidina-3-O-rutinoside e delfinidina-3-O-glucoside. Il riso Gioiello è una varietà ricca di composti polifenolici, che conferiscono una certificata attività antiossidante superiore a qualunque altra qualità di riso nero o di varietà pigmentate attualmente presente sul mercato italiano. I rilievi del profilo antocianimico danno prova di grande valore alimentare. Le analisi infatti hanno dato prova di un prodotto con eccellenti potenzialità grazie alle sostanze polifenoli ed antociani che il Gioiello contiene. Questi studi danno prova di un grande potenziale in campo alimentare e salutifico per l’uomo e rispettose dell’ambiente per la collettività.

Sperimentazione e innovazione sono necessarie per un territorio ed un’azienda che vuole continuare a crescere. “Crediamo sia indispensabile condividere con la comunità la nostra soddisfazione nell’essere riusciti ad impiantare questa nuova coltura, specie in un tempo di tanta difficoltà ed incertezza. Osare e progredire: questa è la nostra risposta”, spiega il titolare dell’Azienda, Genesio Passiu.

“Così – prosegue -, nelle nostre risaie, impera ed incuriosisce, il colore scuro delle spighe del nostro Gioiello. I campi si sono tinti di un viola notte, quasi nero, che connotano una specialità che rimarrà nera anche in cottura. Nessuna alchimia chimica, s’intende. Solo un nuovo riso. Ci farebbe piacere condividere con gli appassionati di cibo e di colture, con i curiosi e gli specialisti, la nostra soddisfazione nel vedere riuscito quello che inizialmente era solo un esperimento. L’invito è quello di venire a visitarci, scoprire con noi questa nuova specialità unica nel suo genere e, quando sarà pronto per la commercializzazione, assaporare il nostro ‘Gioiello’ di Sardegna”.

Sino a poco tempo fa, il riso era considerato un alimento curativo, marginale rispetto ad una alimentazione cerealicocentrica. Era un alimento di supporto, quasi una spezia curativa di affezioni gastrointestinali o quando, più in generale, l’apparato digerente si ribellava. Utile per bambini ed anziani. È stato così sino almeno sino alla seconda guerra mondiale. Poi, anche in Europa e nel nord America, il riso si è lentamente conquistato un suo spazio nelle colture e nelle tavole.

Esistono diverse qualità di riso e fra queste sono storicamente note anche quelle pigmentate. Alimenti funzionali dal forte potere antiossidante. Nuove frontiere di colture e di consumo rispondono al gusto di una società globalizzata ed internauta, sensibile a mode quanto ad una più matura sensibilità verso cibi. Una alimentazione che tiene conto di bisogni sanitari, medici, di variabilità del gusto, di un certo primitivismo alimentare localizzato che tenta di conciliarsi con le tradizioni locali. Tradizione ed innovazione, rispetto dell’ambiente e della salubrità del corpo. Questi gli elementi chiave dell’alimentazione del terzo millennio. Conquista un posto d’onore, nell’ambito della produzione delle diverse tipologie di riso, il riso nero, quello proibito, quello dell’imperatore.

A lui infatti era riservata la produzione di questa particolare e specialissima qualità di riso nero, celebre per i suoi valori nutrizionali ed i poteri benefici sul profilo libidico del sangue, per la capacità di conferire un’importante diminuzione del colesterolo e dei trigliceridi nel siero; per contribuire al miglioramento degli acidi grassi nel fegato.

La ricerca bioalimentare è da anni rivolta all’individuazione di nuove colture che possano migliorare le qualità già elevate delle tipologie note di riso. Partendo da questa ricerca, l’Azienda Passiu sta sperimentando in Sardegna, per la prima volta, la produzione della tipologia di riso nero ‘Gioiello’e Passiu sarà la prima Azienda in Italia a proporre il riso Gioiello in commercio.

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