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PSA: Forma, chi ha dato autorizzazione a interramento a Macomer dei suini provenienti da Desulo?

  • Daniela Forma*
  • 26 ott 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Nuoro, 26 ott. - Sul caso dell'infossamento in località Sant'Antonio, Macomer (Nu), dei suini provenienti da una azione di depopolamento avvenuta nel territorio di Desulo nel mese di Maggio 2016 vorrei fare qualche considerazione e, spero, offrire un contributo.

L'azione in questione si pone all'interno del grande sforzo che la Regione Sardegna sta sostenendo per eradicare la peste suina africana in Sardegna. Una piaga che oramai ci accompagna da una quarantina d'anni, che ha portato al collasso la suinicoltura sarda e che non ha consentito al comparto dell'agroalimentare legato alla lavorazione e trasformazione delle carni suine di poter esprimere tutto il proprio potenziale produttivo ed occupazionale.

Sono tante le azioni che la Regione Sardegna sta mettendo in campo per raggiungere questo storico risultato e, certamente, le azioni repressive e di polizia veterinaria sono marginali rispetto alle tante azioni positive che si stanno offrendo agli operatori del settore.

Per esempio, verrà consentito a breve di regolarizzare il proprio allevamento a chi non fosse riuscito precedentemente mediante l'apertura di una nuova finestra temporale, dietro pagamento di sanzioni al minimo negoziate faticosamente con lo Stato; si potranno inoltre ricevere grazie al nuovo Programma di Sviluppo Rurale premi per il benessere animale-suino e beneficiare di finanziamenti per fare interventi di biosicurezza nel proprio allevamento.

Sotto questi aspetti è quindi doveroso riconoscere tutto l'impegno e la determinazione che la Regione Sardegna sta profondendo per raggiungere un obiettivo, quello dell'eradicazione della peste suina, che sul fronte sanitario, ambientale ed economico non possiamo più declassare a second'ordine.

Fatta questa doverosa premessa, vorrei concentrarmi sul caso specifico.

Lo scorso mese di Maggio il Responsabile dell'Unità di Progetto per l'eradicazione della peste suina africana (PSA), Dott. Alessandro De Martini, firma un'ordinanza che prevede il depopolamento di suini bradi illegalmente detenuti nel territorio del Comune di Desulo. Dei n. 76 suini oggetto di abbattimento viene ordinato, in deroga al Regolamento (CE) n. 1069/2009, il trasporto e l'infossamento in agro di Macomer, nel Monte di Sant'Antonio, dove è presente un'area demaniale regionale.

Avrei subito da fare due osservazioni.

La prima. I capi suini di Desulo sono stati abbattuti perchè detenuti illegalmente, allo stato brado. Sono quindi stati trattati, cautelativamente, come maiali infetti ed è solamente dall'esito del prelievo dei campioni di sangue, che è stato compiuto secondo il manuale diagnostico PSA, che si può effettivamente sapere se quelle carcasse suine fossero infette da Peste Suina Africana oppure no. Sarebbe quindi utile iniziare ad avere questa precisa informazione.

La seconda. Il trasporto e l'infossamento a Macomer dei capi suini di Desulo viene suffragata giuridicamente da una richiamata deroga al Regolamento Comunitario n. 1069/2009. Tale Regolamento detta disposizioni per la gestione in generale dei sottoprodotti di origine animale (SOA) e stabilisce procedure e modalità di trattamento per le diverse categorie di sottoprodotti in ragione del loro rischio sanitario. La principale modalità di smaltimento delle carcasse provenienti da abbattimento coatto di una popolazione animale è quella effettuata in uno stabilimento riconosciuto ai sensi dello stesso Regolamento n. 1069/2009. Vengono però introdotte alcune deroghe, ossia una serie di eccezioni, per le quali viene data la possibilità di smaltire i SOA mediante incenerimento o sotterramento in loco e a queste richiama la nostra ordinanza. La deroga quindi rispetto al conferimento delle carcasse suine ad uno stabilimento autorizzato prevede il sotterramento in loco, ossia in un'area quanto più prossima possibile al luogo dell'abbattimento.

Posso intuire le ragioni di ordine pubblico che hanno consigliato di non sotterrare le carcasse nel preciso punto in cui i suini sono stati abbattuti ma non riesco a comprendere e a trovare “giustificazione giuridica” ad un loro spostamento verso il territorio di Macomer.

Il sito di abbattimento (Desulo) e quello di smaltimento (Macomer) sono distanti circa 80/90 Km. Il percorso che li separa attraversa il territorio di una decina di Comuni e di due Province. Tale spostamento contrasta fortemente, a mio avviso, con la logica sottesa alla deroga richiamata dall'ordinanza che, a seguito di valutazione del rischio, consente di smaltire in loco per evitare rischi di diffusione di eventuali malattie infettive.

Per queste argomentazioni, sorgono perplessità sia sotto il profilo giuridico che sotto il profilo sanitario relativamente all'ordine di trasportare a così grande distanza una notevole quantità di carcasse suine (n. 76) provenienti da una zona classificata ad alto rischio per PSA, piuttosto che provvedere al loro sotterramento in loco o comunque, data la situazione sensibile di ordine pubblico, in un sito quanto più possibile vicino a quello di rinvenimento dei suini.

Sarebbe quindi utile conoscere quale autorità sanitaria abbia dato parere positivo per tale movimentazione e giudizio di idoneità del sito in agro di Macomer dove procedere all'infossamento delle carcasse suine di Desulo.

Per avere risposta a tali quesiti, ho inviato una nota al Responsabile dell'Unità di Progetto per l'eradicazione della Peste Suina Africana di modo che venga fatta chiarezza su un episodio che sta creando un crescendo malcontento nelle Istituzioni e nella popolazione di Macomer e del Marghine.

*Consigliere regionale del Pd

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