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Psr 2014-20, quale futuro per l'agricoltura sarda?

  • Red.
  • 30 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Cagliari, 30 ott. - In un momento così delicato per l’intero comparto produttivo agricolo Sardo dove i prezzi di vendita dei prodotti non riescono a remunerare in maniera adeguata i costi di produzione, si vorrebbe usare il PSR 2014/2020 come se fosse la panacea di tutti i mali. "E’ pur vero - dichiara Marco Fanunza Coordinatore Regionale dei Periti Agrari -, che tante sono le risorse economiche messe a disposizione del comparto da tale strumento, ma è anche vero che ad oggi risulta completamente inattuabile. Infatti per volontà indipendente dalla Regione Sarda o dall’Assessorato all’Agricoltura , il sistema nazionale SIAN, strumento informatico su cui ed attraverso deve trovare attuazione il PSR è completamente inadatto a svolgere tale funzione., Questo problema non mette nelle condizione i liberi professionisti, gli operatori dei CAA e i tecnici della Regione, di poter lavorare con tale strumento".

"E’ bastata la sola pubblicazione dell’apertura dei bandi nel mese di luglio per generare una forte aspettativa presso le aziende - prosegue Marcello Caredda, Presidente Regionale degli ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali - la quale è andata oltre la possibilità di attuazione della stessa. Infatti in base a quanto riportato sul bando il procedimento di funzionalità dello stesso è fortemente legato al corretto esercizio del sistema informatico".

Pertanto se si dovesse presentare una domanda di aiuto, questa non potrà essere istruita per mancanza di applicativo, di conseguenza non si potranno liberare risorse per le aziende agricole.

"Non si può continuare ad alimentare false aspettative - prosegue Fanunza - per i giovani imprenditori iniziate già con l’attuazione del progetto RURAL TRAINER , è il caso di prendere atto che il sistema informatico SIAN è in una fase tale per cui non è in grado di operare; non si può continuare a chiedere ai liberi professionisti di farsi portatori sui territori di frammentarie informazioni che per altro vanno spesso in contrasto con quanto diffondono le fonti ufficiali o sedicenti tali".

Da fonti ufficiose si apprende che il sistema informativo del SIAN probabilmente potrà essere pronto, per il solo inserimento delle domande,nella prima decade di dicembre e per le istruttorie si rimanderebbe al mese di gennaio: se ciò dovesse corrispondere alla verità bisognerebbe rimandare la pubblicazione con l’effettiva partenza dei Bandi del PSR al mese di gennaio quando si spera sia tutto pronto.

A parere di Caredda "bisogna affrontare il problema con realismo e rimandare la pubblicazione e l’effettiva partenza del PSR al momento in cui tutto sarà pronto. Non si capisce il senso di una partenza a singhiozzo o con strumenti non funzionanti che costringerebbero tutti a un lavoro effettuato senza un criterio testato che significherebbe solo un inutile spreco di energie e di denaro.

Si spera di non ripetere la nefasta esperienza del 2015 quando non furono evasi i pagamenti delle domande uniche con grandissimi ritardi, causando degli enormi danni all’Agricoltura Sarda".

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