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Psa: Truzzu (FdI), cinghiali infetti per giorni nelle celle frigo dei cacciatori

  • Red.
  • 24 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Piano regionale non funziona

Cagliari,24 nov. - “Cinghiali abbattuti, trovati infetti dalla peste suina africana (Psa) per giorni nelle celle frigorifere dei cacciatori per i ritardi dell’Amministrazione nell’autorizzarne l’interramento”.

È questa la denuncia di Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che chiede, in un’interrogazione, i motivi della perdita di tempo e maggiore collaborazione tra uffici pubblici e cacciatori.

I fatti. Nei primi giorni di novembre, una compagna di cacciatori di Orgosolo avrebbe, come previsto dalla normativa vigente, segnalato l'abbattimento di alcuni cinghiali positivi alla Psa e atteso di poter interrare, sotto il controllo del personale veterinario della Asl, gli animali che temporaneamente venivano conservati nelle celle frigo della stessa compagnia di cacciatori. Dopo 5 giorni dalla segnalazione, gli animali erano ancora sotto la custodia della compagna di cacciatori, come denunciato dall'Associazione “Caccia, Pesca, Ambiente”, con continui rinvii da parte dell'autorità incaricata di vigilare sulle operazioni di affossamento.

“Non è tollerabile questo ritardo da parte degli uffici che hanno come preciso compito proprio attivarsi con interventi di profilassi e per sradicare i focolai di peste suina presenti nel territorio sardo”, accusa Truzzu. “Esiste un Piano d'azione straordinario regionale che attraverso un responsabile coordina tutte le attività delle strutture dell'Amministrazione regionale, compresi i Servizi veterinari delle Asl e dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, cosa non ha funzionato?, chiede nell’interrogazione.

“Apprezziamo l'atteggiamento collaborativo delle associazioni venatorie nella lotta alla piaga della Psa, ma simili ritardi possano vanificare il successo dell'imponente campagna messa in campo dalla Regione e sostenuta da chi opera nelle zone interne dell’Isola”, conclude Truzzu. “Colpisce in particolare come la Ras, sempre solerte a riprendere, sino a denunciare gli amministratori locali quando ritiene non facciano il loro dovere, nel momento in cui deve fare la sua parte, nicchi e non attivi prontamente quella macchina regionale, ben finanziata dalle casse pubbliche, che dovrebbe essere sempre operativa per le azioni di prevenzione e pronto intervento”.

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