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Salvatore Spada, una vita al Consorzio per la frutticoltura

  • Fulvio Tocco
  • 7 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Villasor, 7 feb - E’ sempre un piacere incontrare all’Azienda Agris di Villasor (CA) dei personaggi che hanno contribuito allo sviluppo della Frutticoltura isolana. A dicembre, prima di Natale, è stato Giovanni Mannoni a fare gli auguri ai suoi vecchi compagni di lavoro; a fine gennaio Salvatore Spada, l’ex Coordinatore generale del Consorzio per la Frutticoltura. Una visita improvvisa che ha consentito di fare alcune riflessioni sul ruolo che ha avuto il vecchio Consorzio per lo sviluppo della viticoltura, dell’olivicoltura e della frutticoltura in Sardegna. Una discussione serena e concreta sulle vicende che stanno stremando l’agricoltura isolana. Salvatore Spada ha iniziato la sua attività al Consorzio, da giovane agronomo, nell’anno 1969. Nominato direttore di servizio nell’anno 1980, ricoprendo inoltre la responsabilità di Coordinatore generale nell’anno 1997; in carica sino a pochi anni prima della Riforma degli Enti agricoli. Il Consorzio per la Frutticoltura, come è noto, è confluito in Agris ricerca con quella legge di riordino.

“La riforma è partita con l’idea di razionalizzare le funzioni degli enti agricoli, ha commentato Spada, una buona iniziativa, però poi, come spesso succede, è stata abbandonata a se stessa. “Senza i necessari aggiustamenti, ha proseguito Spada, ha prodotto la cancellazione della vivaistica made in Sardegna, levando quel patrimonio d’ esperienze che consentiva la produzione delle piantine da frutta, d’ulivo e le barbatelle da distribuire agli agricoltori”. “Qui, riferendosi all’ufficio vendite di Villasor, era un via vai di agricoltori” ricorda l’ex coordinatore. “E’ stato un peccato! E aggiunge con un tono di tormento, “eravamo riusciti, negli anni, a rendere un servizio eccellente al settore primario”.

Ed in effetti era un bel momento per la crescita delle professionalità da vivaio. Tra l’altro si davano tante giornate di lavoro agli avventizi di questi comuni vicini. Villasor faceva la parte del leone. Sulla attività d’istituto, ricorda con soddisfazione Spada, non bisogna dimenticare “che alcune clonazioni delle viti americane ed europee fatte dal Consorzio sono ancora richieste dal mercato nazionale, a dimostrazione del buon lavoro pioneristico. Frequenti erano i contati e gli scambi con gli Istituti nazionali dell’agricoltura: con l’Istituto per la Frutticoltura di Roma; con la Stazione Sperimentale di Viticoltura di Conegliano; con la Stazione Enologica Sperimentale di Asti e con l’istituto di Elaiotecnico di Pescara. Era un periodo di grandi collaborazioni: “si lavorava per affermare la frutticoltura in Sardegna e in parte ci siamo riusciti”.

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